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Visualizzazione dei post da giugno, 2020

Vorei andare a cena con Margherita Hack

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Chi non ha mai sognato di andare a cena con la più bella della scuola o dell’ufficio o quello che vi pare. In un locale di classe, con servizio di livello e vino costoso. Ma dell’ambientazione e del servizio ammettiamolo, non ce ne fregava niente. Nemmeno del menù, del conto, o men che meno degli argomenti di conversazione. Perché ad una certa età e fino ad una certa età, l’interesse scivola immancabilmente sulla speranza di un dopo cena. Si può avere il massimo autocontrollo ma la natura è natura e se si è un po’ onesti l’obiettivo è quello, specie dei maschi dei quali si dice più o meno giustamente che pensino solo a quello. Mi sono sempre chiesto se è così anche per le donne, magari con i dovuti distinguo. Un po’ più di riguardo per l’ambientazione, per la musica di sottofondo, per il trucco e il vestito delle grandi occasioni. Azzarderei un “ma sì, certo che sì” solo che sono molto meno disposte ad ammetterlo. Altrimenti non sarebbero mai esistiti certi dopocena. Son solo fantasie

Andiamo a sfregiare una statua.

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  Quand’ero bambino nel 1961 sbarcai in Sardegna per la prima volta. Era piena estate, mio padre veniva per lavorare e noi della famiglia al seguiti per goderci quelle spiagge destinate a diventare famose. Ma allora del turismo di massa non c’era ancora nemmeno il sentore. Mio padre era un ortopedico e lavorava per un ente pubblico che esiste ancora oggi, l’INAIL. Solo che l’assetto della sanità pubblica era molto diverso. Le ASL che tanto hanno distrutto di quell’efficienza, non erano ancora state inventate e l’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) possedeva e gestiva in proprio degli ospedali. I così detti centri traumatologici, oggi noti come CTO. Ad Iglesias c’erano ancora le miniere aperte, attività industriali che come si sa sono sempre state ad alto rischio infortunistico. Per questa ragione vi era stato edificato uno di questi prestigiosi centri, che peraltro serviva anche gran parte dell’intera isola. I centri traumatologici avevano annesse delle abitaz

Zubenelgenubi

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Zubenelgenubi, o α Librae, è una stella della costellazione della Bilancia. Secondo la nomenclatura di Bayer il simbolo α dovrebbe contrassegnare la stella più luminosa di una costellazione, in questo caso è la seconda dopo Zubeneschamali o β Librae. Forse in virtù del fatto che è una stella doppia e quindi più rara. In arabo i loro nomi significano rispettivamente “chela del sud” e “chela del nord” perché una volta erano considerate facenti parte del vicino Scorpione. La Bilancia, oltre a far parte dello zodiaco ha anche un sacco di altre particolarità, ma non è questo il momento di elencarle e nemmeno io sono molto adatta a farlo perché sono molto piccola. Ora è il caso che mi presenti. Sono una gattina trovatella, ho dei genitori adottivi o almeno spero che lo diventino. Per il momento sono in affidamento ma non vedo file alla porta di persone che mi vorrebbero con se. Anche se sono piccola e quindi ho una storia molto breve, ho già visto qualcosa del mondo, di bello e di brutto. Di