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Visualizzazione dei post da ottobre, 2008

L'ultimo saluto del miglior amico dell'uomo

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Quando nacqui di preciso non lo sa nessuno, perché ero un bastardo o almeno così dicevano gli uomini. Il veterinario stimò agosto 1993 e sul libretto sanitario scrisse europeo comune color champagne, ma forse date le origini sarebbe stato più appropriato color birra. Mi trovò un bambino, figlio di amici dei miei futuri padroni, durante un banchetto in una casa di campagna. Si chiamava Ludovico e per questo io fui chiamato Vico. Alice, quella che per prima si prese cura di me, mi fece il bagno e mi diede da mangiare. Quando poi per loro fu il momento di tornare in città mi sdraiai davanti alla macchina nell’unica stradina percorribile, così furono costretti a prendermi su. Da cane di campagna divenni cane di città. Nei primi tempi scivolavo in continuazione, perché sulle mattonelle non avevo mai camminato prima, poi imparai perfino a riconoscere i semafori. In casa c’era già un gatto, era molto scocciato per il mio arrivo, ma dopo un po' diventammo amici, anche se voleva sempre coma