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Visualizzazione dei post da settembre, 2017

La fontana

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  Di questi tempi si ha paura di tutto, forse grazie al costante e martellante bombardamento mediatico. Paura di morire, di essere rapiti, torturati, raggirati, derubati, violentati, declassati o deportati. Personalmente niente di tutto questo in particolare. A cominciare dalla prima vivo conscio del fatto che se dovessi andarmene domani avrei pur sempre conosciuto un buon numero di anni e d'altra parte non potrei farci nulla. Quanto al resto credo di avere sufficiente esperienza da poter valutare un pericolo nella gran parte delle situazioni. Ma una paranoia ce l'ho ed è quella di essere frainteso. Da anni ho paura di rivolgere la parola ad un bambino che non conosco, figuriamoci fargli una carezza. Di scambiare qualche battuta con gli adolescenti, o in certe situazioni anche con signore mature. Timore di essere scambiato insomma per il maniaco seriale di turno. Così in queste situazioni ci vado sempre coi piedi di piombo, valutando l'opportunità di un approccio per quanto

Dalmazio

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Ovvero, com'erano fatti gli uomini di una volta   Dalmazio Capello nacque il il 16/07/1879 a Homberg in Germania, da Giacomo di Borgo San Dalmazzo (CN) e Maria Prato Merkard tedesca. Il padre era un impresario ferroviario e come tale visse in giro per l'Europa e per l'Asia. Capitò così che Dalmazio si laureasse in ingegneria in quella che allora si chiamava Costantinopoli, al rientro definitivo in Italia gli venne però riconosciuto solo il diploma di geometra, con diritto di iscrizione all'albo senza praticantato e senza esame di abilitazione. Terminati gli studi anche lui girò parecchio, sempre in campo ferroviario ma anche in altri, come quello minerario, delle bonifiche idrauliche ed edilizia civile . Parlava diverse lingue, oltre al tedesco, certamente quel tanto di turco, russo e cinese che gli consentì di studiare e lavorare in quelle nazioni. Collaborò all'installazione di una teleferica presso una miniera in Germania, presso una società mineraria nel Caucaso