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Visualizzazione dei post da luglio, 2016

A casa di Grazia

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Ho conosciuto Grazia Serra Sanna che ero ancora un ragazzino, mi incuteva timore col suo sguardo severo. Ma a quegli sguardi eravamo abituati, il suo non era diverso da quello degli altri adulti della sua età. Lo stesso dei miei nonni e dei miei genitori in certi momenti. Lo stesso che ho visto tante altre volte più tardi, viaggiando nei paesi balcanici e nella Germania dell’est. Della gente che è appena uscita da disastri inimmaginabili, che ha sofferto privatamente e collettivamente. Ho conosciuto la figlia Maria tanto tempo fa ed è stato come conoscere una locomotiva. Una forza incontrollabile ma positiva, che costruisce e non distrugge. Grande amica dall’adolescenza ha condiviso con me e la mia famiglia gli stessi amici e le stesse situazioni. Ben raramente ricordo d’averla vista arrabbiata, anche quelle volte è bastato poco per strapparle una risata che metteva fine a qualunque discussione. Ho conosciuto Giulia, figlia di Maria e nipote di Grazia. Anzi l’ho vista nascere dato che

Cento morti in due giorni

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  Cento morti in due giorni. Adria e Nizza, due stragi accadute in città lontane molto diverse tra loro a partire dalla lingua, ma che hanno in comune molto più di quanto si possa pensare a prima vista. Nel primo caso sono morte persone che viaggiavano, andavano a lavorare o a studiare, semplicemente tornavano a casa per riposarsi, o il loro lavoro lo stavano facendo proprio in quel momento. Nel secondo gente che prendeva il fresco la sera, si godeva una festa e viveva qualche ora di spensieratezza. In comune hanno avuto un infame destino che le ha colpite a tradimento spezzandole con una morte violenta, anche se nulla avevano fatto per andare a cercarsela. Non stavano correndo in macchina, non stavano attraversando incautamente una zona pericolosa e certamente non avevano offeso né provocato nessuno. Ciascuno dei Cento si è alzato la mattina per vivere una giornata normale, coi pensieri di tutti e forse addirittura di buon umore. Qualcuno contento, qualcuno triste, qualcuno benestante

E' nata una stella

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  E chi può dirlo tra tante che ce ne sono, ce ne sono state e ce ne saranno. Certe esperienze nascono per gioco credo, o forse per mettersi in gioco, così è anche per una scuola di teatro. Ma una persona quando la conosci bene, sai quanto impegno può averci messo. Non puoi fare a meno di ricordartela bambina quando ripassava la storia romana davanti allo specchio vestita con un lenzuolo a mo' di toga. Conosci le sue doti nascoste, ad esempio una memoria gigantesca che archivia per sempre le parole di una canzone o i versi di una poesia dopo averli appena sentiti. Evidentemente certe scintille restano latenti, per poi tornare a diventare fiamme anche dopo tanto tempo, al levarsi di un refolo di vento. Non mi intendo di teatro, ma se assisto ad una rappresentazione fatta di tanti racconti legati da un filo conduttore, e a quella persona viene affidato uno dei due monologhi della serata, vuol dire che deve esserci non solo della predisposizione ma anche della bravura. Se poi quel mon