Paolo
All’8 Settembre ’43 la forza militare italiana nell’isola di creta era di circa 20.000 uomini (la Div. Siena al comando del gen. Carta): a noi infatti era stata assegnata per il presidiamento una sola delle quattro province in cui è divisa l’isola. Sarebbe stato pertanto assurdo da parte nostra pensare a “resistere”, od a prendere qualunque iniziativa contro i tedeschi, che dopo l’Armistizio nostro c’imposero la resa: i tedeschi a Creta erano in numero di 50.000. I tedeschi raccolsero in determinati “campi di concentramento” i nostri reparti. Il nostro destino sarebbe stato di venire spediti a scaglioni più o meno grandi da Creta ad Atene su ogni nave che i tedeschi avessero in partenza per il Pireo, Da Atene si sarebbe stati poi inoltrati in Germania come “prigionieri di guerra” su tradotte: Atene-Belgrado-Germania, come difatti avvenne. Il numero degli italiani che alla data del 10 ottobre già erano stati imbarcati per il Pireo su forse una decina di navi superavano già 12.000, ed er