Capodanno 2020

 


E’ il risveglio da una notte tutto sommato tranquilla il nostro. Dopo un cenone a due ma ben fatto, siamo andati in piazzetta Santa Croce a Cagliari, nel centro storico, dove si era annidato un complessino dal repertorio adatto a noi, anni 80’ e 90’. La zona di Castello ha anche il pregio di offrire una vista gradevole a trecentosessanta gradi su tutta la città, basta spostarsi di poco da un punto d’osservazione all’altro e di notte è ancora più bello. Niente eccessivo clamore quindi e niente stravizzi. Siamo tornati a casa ad un'ora onesta e ci siamo svegliati una volta tanto col bel tempo e senza cerchi alla testa.
Vent'anni fa a quest’ora eravamo alla Maddalena, era l’alba del millennio oltre che dell’anno nuovo e le condizioni atmosferiche erano identiche. Sarà stata forse questa l’ispirazione giusta, ma alla mia metà salta in testa l’idea di una gita, con tanto di pranzo al sacco all’aperto. Partiamo in macchina col cane al seguito.
In queste rare occasioni a me spetta il compito di scegliere la meta e dato che vent’anni prima andammo in visita ad un'isola minore che si trova a nord est (La Maddalena), mi è sembrato giusto dirigermi esattamente dalla parte opposta. Ma valutando le opportunità per passare la giornata calcolo, senza dire nulla lo ammetto, un secondo fine. Arriviamo a Sant’Antioco e svoltiamo a sud verso Capo Sperone. Il sole splende e illumina di luce radente i faraglioni del Toro, della Vacca e del Vitello. Scoviamo un praticello con vista e consumiamo un degno pasto. Salmone, vitel tonnè, gorgonzola, vino e dolci sardi. Mica male per un picnic improvvisato.




Poi partiamo a piedi per il “secondo fine”. Il 21 dicembre a notte fatta e col mare in tempesta, un mercantile si è incagliato sulla costa non lontano da qui. Era in navigazione da Cagliari ad Alicante, una volta doppiato Capo Teulada deve essersi trovato in difficoltà e ha cercato un riparo. E’ passato tra le isole di Sant’Antioco e Carloforte, ha circumnavigato in senso antiorario la seconda ed è tornato verso Capo Teulada, probabilmente con l’intento di andare a gettare l’ancora a ridosso nel golfo di Palmas. Così facendo ha percorso un folle labirinto di secche e bassi fondi per poi incagliarsi alla fine, quando ce l’aveva quasi fatta. Una volta lasciata Carloforte sulla sinistra aveva tutto lo spazio per allargarsi verso l’alto mare, prima di stringere nuovamente dopo aver lasciato sopravento in sicurezza, la Vacca e il Toro.




La Cdry Blue è una nave praticamente nuova, appena dieci anni di vita. 108 metri di lunghezza per 18 di larghezza. Ben attrezzata e quindi presumibilmente in grado di affrontare qualunque tempo. Sicuramente dotata di radar e GPS, l’incidente quindi è inspiegabile. Non ci sono state vittime, ma la tragedia economica si. Quel comandante molto probabilmente non sarà più tale. L’intero equipaggio dovrà trovarsi un altro imbarco e la nave non è detto che sia riparabile.


A distanza di giorni dall’incidente non ci sono stati sversamenti di inquinanti, ed è già una gran fortuna. Ieri il mare era splendido e quasi in bonaccia. Dal punto d’osservazione che ho raggiunto la si vedeva adagiata su un letto di scogli, quasi perfettamente dritta come se fosse stata presa di peso e poggiata li con ogni cautela. Sembrava un grande animale ferito e spezzava il cuore. Nonostante il giorno festivo c’era gente che lavorava. Un elicottero andava e veniva e tanti complimenti al pilota che appontava a 15 metri scarsi da una falesia di roccia. Alla fine ci si vergogna un po’ di andare a visitare un incidente come fanno i curiosi per strada. Per quanto mi riguarda avendone avuta la possibilità, da appassionato di mare e tutto ciò che vi galleggia sopra non ne ho potuto fare a meno. Tutto sommato si poteva rimanere a debita distanza senza dare fastidio agli operatori. E ci si poteva comportare discretamente in doveroso silenzio. Ma soprattutto evitando di mettersi in posa sfruttando la prospettiva e la profondità di campo, nell’atto di raddrizzare la nave come fanno i turisti con la Torre di Pisa. Ebbene si , giuro che l’ho visto fare.





Commenti

Post popolari in questo blog

Egregio Comandante

Sulla scia degli Abbagnale

Quarantesimo