Il freezer


Il freezer è motivo di antica disputa in casa nostra, io sono convinto che più è grande e più lo si riempie, inutilmente. La mia dolce metà invece pensa che non sia sicuro affrontare i tempi moderni senza una scorta seria di alimenti congelati. Diciamo che sei o sette metri cubi possono già far stare tranquilli nel caso di un attacco nucleare. E cosi l’elettrodomestico si riempie a dismisura, senza però svuotarsi mai.
Sono convinto che la Mummia di Similaun sia stata rinvenuta nel nostro congelatore dopo la fine dell’ultima glaciazione. Tipicamente l’ultimo blackout elettrico.
Il più grande difetto di questo aggeggio maledetto non è l’enorme consumo energetico, ma il fatto che i cibi vi si conservano in anonime scatole o involti di stagnola, che una volta congelati nulla lasciano intuire sul loro misterioso contenuto.
Così ieri, alla prima sosta del nostro tour estivo (ovviamente abbiamo un capiente freezer anche sul camper) sotto un sole cocente ci è venuta voglia di gelato. Ecco che spunta magicamente una confezione di Coppa del Nonno. Una di quelle di plastica che una volta svuotata si riciclano come normale contenitore, e qui casca l’asino.
Così col cucchiaino in mano e l’acquolina in bocca la apriamo, lentamente, come fosse la mano di carte di un pokerista. Sorpresa! Non un full e nemmeno una scala, ma neppure gelato. E’ cus cus.
Ma non bisogna mai perdersi d’animo e guardare sempre il bicchiere mezzo pieno. Così me ne esco con un: “Dai non te la prendere, vedrai che figurone quando a Berlino ci vedranno mangiare il cus cus”.

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