Laveria Lamarmora
Da ragazzini a Iglesias c’erano mille occasioni per gironzolare nei dintorni. Già allora i siti minerari abbandonati abbondavano, la loro visita oltre che vietata era certamente pericolosa. Il pezzo forte era Porto Flavia, una cosa da arditi. Un cancello chiudeva l’ingresso alla galleria e regolarmente veniva divelto quel tanto che basta per consentire il passaggio di una persona. Ma non finiva qui, un muro di miserabili blocchetti in cemento, cercava di ripristinare il divieto subito dopo, e veniva forato puntualmente dopo ogni nuova muratura, quel tanto che basta.
Piano piano è tutto sparito. Già da allora si sapeva che le miniere, lentamente ma inesorabilmente, avrebbero chiuso definitivamente. Ma nonostante la presenza di un Istituto Minerario e di mille enti nati e finiti inutilmente, da questi siti tutto il rubabile è stato rubato, tutto il devastabile è stato devastato e i pochi musei sono rimasti miseramente vuoti, non solo di visitatori ma anche di reperti. Nonostante la valorizzazione della così detta archeologia industriale ormai in atto in tutto il mondo. Quello che non sono riusciti ad abbattere anni di intemperie, lo hanno fatto i vandali.
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