Laveria Lamarmora


Da ragazzini a Iglesias c’erano mille occasioni per gironzolare nei dintorni. Già allora i siti minerari abbandonati abbondavano, la loro visita oltre che vietata era certamente pericolosa. Il pezzo forte era Porto Flavia, una cosa da arditi. Un cancello chiudeva l’ingresso alla galleria e regolarmente veniva divelto quel tanto che basta per consentire il passaggio di una persona. Ma non finiva qui, un muro di miserabili blocchetti in cemento, cercava di ripristinare il divieto subito dopo, e veniva forato puntualmente dopo ogni nuova muratura, quel tanto che basta.


Eravamo circondati da questi posti magici. Bastava allontanarsi un po’ e si poteva trovare di tutto. Giocare con un paranco per il sollevamento dei pezzi pesanti. Fare l’autoscontro con due vagoncini da miniera spinti uno contro l’altro (e qualcuno dentro, che imbecilli). Vedere com’era fatto un quadro elettrico. Qua e la si trovavano gli attrezzi buttati in qualche angolo, picconi, martelli, perforatrici, qualche casco. Le lampade a carburo erano oggetti comuni che si usavano ai campi scout, a fiamma libera e indubbiamente tossica, anche qui la sicurezza lasciava un po’ a desiderare. Il carburo lo si comprava sfuso nella drogheria di piazza Lamarmora che oggi non c’è più.
Piano piano è tutto sparito. Già da allora si sapeva che le miniere, lentamente ma inesorabilmente, avrebbero chiuso definitivamente. Ma nonostante la presenza di un Istituto Minerario e di mille enti nati e finiti inutilmente, da questi siti tutto il rubabile è stato rubato, tutto il devastabile è stato devastato e i pochi musei sono rimasti miseramente vuoti, non solo di visitatori ma anche di reperti. Nonostante la valorizzazione della così detta archeologia industriale ormai in atto in tutto il mondo. Quello che non sono riusciti ad abbattere anni di intemperie, lo hanno fatto i vandali.


La laveria Lamarmora è uno di questi posti incredibili, che di anno in anno viene mutilato di un pezzo per volta. Oggi è chiusa da una rete metallica, perché è effettivamente pericolante. Ma naturalmente un varco è stato meticolosamente aperto per consentire gli accessi abusivi, gli unici possibili. Andate a vederla, con tutte le cautele ma fatelo, anche se è un abuso, prima che sia troppo tardi. Di tanta incuria e spreco di risorse, almeno qualcosa resterà nella memoria.


 

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