La vera storia dei dieci comandamenti

 


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Invece c’era Mosè e quando gli ho detto: “Mosè… scrivi, che ti detto il comandamento”, lui ha cominciato a protestare: “Ma come, un comandamento solo? E che gli dico mo’ quando torno a valle? Sono stato via quaranta giorni per scrivere un comandamento?”. Così, di nascosto a me, ne ha scritti duemila e duecento… quanti gli emendamenti alla finanziaria. Aveva fatto trecentottanta tavole! Quando me ne sono accorto gliele ho rotte tutte. Quasi tutte. Me ne sono sfuggite due, non le ho proprio viste. Con dieci comandamenti invece di uno solo. Ma basta leggerli per capire che non li ho dettati io. Puoi invadere la Polonia, ma guai se guardi il culo di una che passa! È proibito rubare il cibo, ma è lecito affamare 820 milioni di persone al mondo. Si possono avere quattro schiave, ma è vietato desiderare la Skoda Felicia del vicino di casa. Devi onorare il padre e la madre ma i nonni li puoi abbandonare all’ospizio. Non devi ammazzare, ma puoi lasciar annegare chi ti pare sui gommoni in mezzo al mare. È proibito fornicare! Ma se non volevo farvi fornicare vi facevo come la Barbie, no?
Potrei continuare a lungo sulle cose che avrei vietato, ma proprio per evitare di scrivere una lista infinita di cose, io avevo scritto un solo comandamento. Uno, che valeva per tutto. AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO. Dentro c’è tutto: se ami il prossimo tuo, gli trombi la moglie? No! Gli rubi la macchina? No! Gli sputi in faccia? No!
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Tratto da: Covatta Giobbe; Catella Paola. Donna Sapiens: Il maschio è una specie animale o una specie di animale? (Italian Edition) . Giunti.

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