Siamo tutti Charlie Brown

Il segreto del successo dei Peanuts è indubbiamente il fatto che ognuno di noi può immedesimarsi in uno dei tanti personaggi, a farci caso tutti diversi e tutti rappresentanti un aspetto del carattere che alberga in ogni adolescente.

Charlie Brown è l’indiscusso protagonista della banda. Eterno perdente, sia che si tratti di far volare aquiloni o di giocare a baseball, è quello che più degli altri ogni giorno deve confrontarsi coi propri simili. Talvolta insegnando qualcosa ma più spesso imparando dagli altri. Quasi sempre a costo di brucianti sconfitte e umiliazioni. Ha tuttavia diverse qualità, ad esempio cerca di essere sempre leale, sincero ed onesto.

Lucy è la sua più dolorosa spina nel fianco. Lo deride e martirizza in mille modi facendole pesare la sua superiorità, talvolta è addirittura insolente, spesso cinica e spietata. E' battagliera e femminista convinta, salvo poi struggersi per un amore impossibile, ovviamente non per Charlie Brown.

Linus co-protagonista e modello personificato dell’insicurezza umana. Ha paura di tutto e ripone la sua fiducia in una coperta facendone un idolo, oggetto assolutamente privo di poteri e che potrebbe essere qualunque cosa. Sornione e tutto sommato buon calcolatore, preferisce stare diplomaticamente a cavallo dell’opinione media comune.

Schroeder rappresenta la dedizione per un ideale, nel suo caso la musica, da cui nulla è capace di smuoverlo, nemmeno le audaci e sfacciate avance di Lucy. Per questo raramente si lascia coinvolgere dalle iniziative sociali del gruppo e resta arroccato nella sua nicchia forse un po’ egoistica.

Sally sorella di Charlie, di animo candido e puro. In apparenza debole ed indifesa è invece la più coraggiosa e sfida giornalmente il potere costituito, i suoi insegnanti.

Piperita Patty, ragazzina maschiaccio, prepotente e anticonformista ha un carattere da leader. Infatti è il capo della squadra di baseball che regolarmente sconfigge quella di Charlie Brown, del quale è però incoerentemente innamorata e non corrisposta.

Pig Pen. Per quanto sia in apparenza un personaggio minore rappresenta più degli altri l’atteggiamento trascurato, al limite delle condizioni igieniche minime di molti adolescenti. Incurante del giudizio del prossimo vive alla giornata e non è detto che sia un’idea del tutto sbagliata.

Snoopy. Di grande levatura morale, colto, scrittore e filosofo, ha mille interessi e sa vivere al di sopra di ogni banalità. Sognatore e istrione sa immedesimarsi in ruoli diversi, famose le sue interpretazioni dell’avvoltoio e del Barone Rosso. Imparziale e obiettivo nei giudizi, talvolta cinico ma sempre indubbiamente saggio. Rasenta la perfezione e il motivo è evidente: non è un umano, è un cane.

Woodstock. Anche lui potrebbe essere un personaggio marginale e invece è uno dei più lodevoli. E’ un uccellino ma è imbranato nel volare con la sua traiettoria irregolare, è incapace di migrare al sud a fine estate come i suoi consimili. Ha scelto il suo mentore e modello, Snoopy, e ne segue incondizionatamente l’esempio. Come lui ovviamente non parla, ma i due si intendono alla perfezione. E’ la dimostrazione più semplice che si possa dare ad una famosa massima: “l’importante non è riuscire, ma provarci”.

Tutte queste peculiarità degli adolescenti dovrebbero formare, ciascuna nella giusta misura, il carattere di un adulto. Ma quasi mai la ricetta riesce bene, io ad esempio mi sento essenzialmente Charlie Brown e probabilmente lo resterò fino alla fine dei miei giorni.

18 marzo 2019

 

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