Santa Maria del Regno (post doppio)



Cinquant'anni di residenza in Sardegna non bastano a conoscerne tutti gli angoli più belli. Questo gioiello lo abbiamo scoperto per puro caso durante l'ultima nostra scorribanda. Si Tratta della cappella palatina del castello di Ardara (SS) l'antica capitale del Giudicato di Torres. Più semplicemente oggi nota come la chiesa di Santa Maria del Regno.
Non è lontana dalla più famosa S.S. Trinità di Saccargia e contiene un bellissimo retablo ligneo del 500' che vale da solo la visita.
Se poi si ha la fortuna di avere come guida occasionale il coltissimo e appassionatissimo parroco ci si arricchisce di un pezzo importate di storia.

10 aprile 2015

 




Della bellissima chiesa di Nostra Signora del Regno, di Ardara (SS) ho già scritto poco meno di un anno fa, mi limito quindi a ripubblicare le foto: In quella occasione siamo stati fortunati, trovandola aperta e per di più con la presenza del coltissimo parroco di allora. Questa volta volevamo mostrarla ai nostri compagni di viaggio ma l’abbiamo trovata chiusa, era un sabato mattina per giunta prefestivo e la cosa ci ha parecchio deluso.
Gironzolando come ripiego alla ricerca di un caffè, ci siamo imbattuti per caso in una sorta di bar-museo, ingombro di ogni genere di reperto, dai vecchi telefoni alle banconote fuori corso, argenteria, rametti di corallo, targhe, cartoline, distintivi, cappelli militari e tanto altro ancora. Difficile ricordarsi tutto perché una visita attenta e meticolosa richiederebbe almeno un’ora, nonostante il locale sia piccolissimo, trenta o quaranta metri quadri non di più. Oltre ai reperti naturalmente c’è anche ciò che è normale trovare in un bar ma di qualità e varietà effettivamente speciali: liquori di ogni genere, birre di diverse marche e gusti, e un caffè dalla ricetta segreta che viene preparato a richiesta. La collezione pare sia nata spontaneamente, sfruttando inizialmente ciò che è stato accumulata negli anni da un parente del gestore. Ora viene arricchita dai tanti amici che ogni tanto portano qualcosa.
E' bene non fare troppo caso ai numerosi richiami a un ben determinato periodo storico, perché in fin dei conti la storia è storia. E poiché dove manca l’iniziativa pubblica è ben gradita quella privata mi è sembrato giusto segnalarlo, si chiama La Taverna d’Italia e si trova nei pressi del Municipio.
A proposito di iniziativa privata però è giusto ricordare anche una gentile signora, che vedendoci un po’ spaesati si è presa la briga e il tempo necessario, a farci visitare il centro storico e a raccontarci qualche curiosità.
Nel frattempo i nostri movimenti devono essere stati notati, perché appena siamo tornati alla chiesa dove avevamo parcheggiato, un’altra signora la stava aprendo. Ma non una signora qualunque, era la mamma del parroco (che attualmente dovrebbe essere un giovane sulla quarantina) probabilmente avvisata dal telegrafo senza fili che esiste ancora oggi in ogni paese e si è adoperata perché non perdessimo una nuova visita ad una delle più belle e particolari chiese medievali sarde.

5 gennaio 2017










Commenti

Post popolari in questo blog

Egregio Comandante

Sulla scia degli Abbagnale

Quarantesimo