L'estate sta finendo


L’estate sta finendo e come ogni anno abbiamo avuto qualche settima di questo tormentone, maledetti Righeira che l'hanno inventato. Ma grazie al cielo l’ufficialità delle date ha ormai sancito la fine definitiva e il subentro dell’autunno.

Non per tutti, come ogni anno assistiamo all’arrivo di quelli che secondo me sono i veri turisti, i tedeschi. Loro sanno apprezzare le nostre spiagge con gli stessi colori d’agosto, anzi con qualche tonalità più morbida grazie alla luce che comincia a diventare radente, e anche se con qualche grado di temperatura in meno. Tanto quando torneranno a casa avranno tempo di rifarsi le ossa durante un lungo, umido e freddissimo inverno.

Usano ogni mezzo. Quelli classici hanno veloci van con a bordo il minimo indispensabile, un cucinino e un letto. Non a caso i primi camper commerciali sono nati sui furgoni VW. Ma anche semplici station wagon con sul tetto innumerevoli tavole da surf. Li incontri in ogni dove, tanto sulle spiagge come in sperdute gole che solo i sardi conoscono, con nomi impronunciabili come Sa Duchessa, Gutturu Cardaxius o Lanaitto.

I più evoluti hanno grossi motor home, col garage che contiene la Smart per i piccoli spostamenti. Oppure grosse berline e confortevoli caravan, tanto senza nessuna fatica possono spostarle per le manovre di sgancio dal veicolo trattore e parcheggio, con un piccolo telecomando come fossero dei droni.

Non c’è che da rallegrarsi, ormai sono sempre di più e sono per ora gli unici che lasciano sperare in un allungamento dell’ingiustamente corta nostra stagione turistica. Questo fine settimana siamo stati a Chia, a sentire parlare la gente e a guardare la maggior parte delle targhe sembrava di essere all’estero, non al sud ma in centro Europa. Hanno ogni età, vedi sia giovani coppie con l’aria di essere in perenne viaggio di nozze, che attempati signori. Per me rappresentano la quintessenza della libertà, parti ti fermi e torni, sfruttando il tempo che hai, senza badare a ferie forzate in questo o quel periodo.

Ma un nuovo evento, almeno per le nostre spiagge, ci ha riportato bruscamente alla realtà. Per la prima volta abbiamo assistito all’arrivo di un barcone di disperati, che certo tedeschi non erano. Era giorno ormai fatto e la spiaggia già discretamente popolata, anche se non certo con la densità dei mesi scorsi. Avevano un’imbarcazione simile a quelle delle nostre lagune, con fondo piatto per agevolare la navigazione sui bassi fondali, ma a differenza delle nostre con la murata più alta per resistere meglio al mare grosso. A pensarci bene non sono le loro che assomigliano alle nostre ma esattamente il contrario, visto che le nostre da là sono un tempo venute. Quasi l’avessero fatto apposta sono approdati vicino ad un piccolo stabilimento balneare, con ombrelloni a pagamento, bar e qualche signora non più giovane abbronzata e col seno scoperto. I più ne sono scesi con piccoli zaini che contenevano probabilmente il minimo indispensabile, disperdendosi subito nella macchia oltre le dune.

Tempo un'ora e sono arrivati nell’ordine: Carabinieri, Guardia di Finanza e (per ultimi) la Polizia Locale del Comune di Domus de Maria. Quest’ultima aveva il veicolo più evoluto, un costoso fuoristrada fiammante che di solito usano per andare a mettere la multa a quelli che portano il cane sulla spiaggia o a quelli che giocano a pallone. L’imbarcazione è stata recintata con una sagola e qualche paletto, poi hanno messo un cartello che avvertiva che il natante era sotto sequestro. Hanno raccolto taniche di benzina e fuori bordo, che hanno caricato su una potente Ape Piaggio e se ne sono andati. Non c’è alcun dubbio che alla prima mareggiata l’imbarcazione malamente abbandonata sul bagnasciuga, riprenderà il mare da sola e andrà ad infrangersi su una scogliera a caso.

Solo un gruppetto non ha abbandonato fino all’ultimo la barca, sembravano vestiti meglio degli altri e probabilmente erano gli scafisti. Hanno aspettato pazientemente l’arrivo delle Forze dell’Ordine, che li hanno raggruppati e condotti chissà dove. Per loro, ma anche per quelli che sono riusciti a scappare, quella breve libertà dev’essere sembrata cosa ben più preziosa di una vacanza rubata agli ultimi scapoli d’estate.

Era ormai tarda mattinata quando ho trovato il coraggio di avvicinarmi alla barca, devo ammetterlo per semplice curiosità. A bordo c’erano ancora pochi stracci, magliette strappate, jeans e qualche coperta. Bottiglie di plastica ormai vuote e un sacchetto di frutti di mare che devono essere serviti per qualche tentativo di pesca. Avevo un nodo alla gola che però mi è passato immediatamente, quando il primo bagnante, un signore di mezza età col suo bel panzone, è salito sulla barca, si è seduto sul banco di voga e si è messo in posa. Mentre la moglie lo riprendeva col suo nuovissimo e aggiornatissimo I-Phone sembrava un fiero cacciatore col piede sulla carcassa del leone.

25 settembre 2016



 

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