Il barometro del nonno

 


Il barometro del nonno deve avere almeno settant’anni, me lo regalò tanti anni fa una zia e ci sono molto affezionato. A dispetto dell’età è molto preciso, forse avrebbe bisogno di una taratura accurata, ma è sensibilissimo e quindi fa ancora bene il suo mestiere. A differenza di quelli moderni, digitali e con memoria elettronica, ha un sistema semplicissimo per fare delle previsioni del tempo alla buona. Quello che conta in meteorologia non è la lettura istantanea ma la tendenza: barometro che sale = tempo che migliora, barometro che scende = tempo che peggiora. Come tutti i barometri di una volta ha una lancetta di riferimento da muovere manualmente, la si sovrappone a quella di lettura e se dopo un certo numero di ore la pressione è scesa puoi aspettarti pioggia, o viceversa. Questa volta la lancetta di lettura è molto al di sotto della sua posizione abituale.
Mentre guardo il barometro del nonno sento tre pompe elettriche che ronzano, sono quelle che dovrebbero tenere asciutta la cantina. Tre pompe che ronzano aumentano l’insonnia, lo stress e la bolletta dell’Enel. Tre pompe che ronzano hanno un terribile tallone d’Achille, se manca la corrente, col maltempo capita, la cantina si allaga. In una cantina così non dovrebbero esserci cose costose, ma conservare falciatrice, trapano, sega circolare, levigatrice, macchina da cucire, coperte, biciclette, cyclette e masserizie varie in soggiorno, non sta molto bene. Se poi le devi ricomprare ogni volta è una bella seccatura.
Il barometro del nonno è appeso a fianco alla porta di casa. Se esci dalla porta vedi il fiume. Chiamarlo fiume è improprio perché nel suo letto scorre l’acqua si e no per un mese l’anno, però quando c’è è sempre tanta. Vedo il fiume che sfiora gli argini, se farà da bravo ci andrà bene, altrimenti saranno cavoli amari e non si allagherà solo la cantina.
Guardo il barometro del nonno, talvolta il barometro del nonno mi fa paura.


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